venerdì 4 aprile 2008

LE DONNE HANNO MOLTA IMMAGINAZIONE E POCA FANTASIA

L’arena era piena. Le donne avevano preso tutte posto sugli spalti ed ognuna allungava il collo verso l’alto nel tentativo di scrutare per prima il segnale. L’eccitazione era palpabile e resa ancor più accesa dalla natura emotiva delle presenti.
Il Duca se ne stava nascosto dietro le grate dei sotterranei a spiare le voci di cui non poteva vedere la fonte. Di tanto in tanto passeggiava per quello spazio angusto assumendo pose riflessive. Si grattava il mento ossuto e sedeva nel freddo angolino dove l’odore di muffa sembrava meno intenso e dunque più sopportabile. Un boato improvviso parve distoglierlo dai suoi pensieri. Le voci dell’arena si mescolavano in un unico grande suono che diventava sempre più intenso.
Forse l’arena stava per crollare?
Il Duca ebbe paura e si bloccò immobile ad ascoltare.
D’un tratto, così com’era iniziato, il fragore bruscamente si spense. Contemporaneamente tutte le donne avevano abbassato il tono dei loro schiamazzi ed ora si udiva soltanto un lineare borbottio di sottofondo. Il Duca tornò a grattarsi il mento e appoggiò stancamente l’altra mano su un ginocchio.
Cos’era quella storia di cui si andava tanto parlando?
A corte gli invitati parevano abbassare gli occhi alle sue domande per non rispondere. Lo evitavano con scuse malcelate oppure discutevano con insistenza sul “tempo che fa”. Tutti si impegnavano a mostrare che niente era cambiato, ma ogni volta che il Duca osservava gli ospiti appartati, sentiva dentro di sè la certezza che si stessero comunicando un segreto evento.
Perchè lui non era stato interpellato?
La geometria era la sua passione e la sua ossessione, da sempre. La figura del cerchio era quella che lo affascinava di più. In essa erano comprese tutte le altre figure geometriche. Era una forma cosmica, in qualche modo. Una volta qualcuno gli aveva fatto notare che nel cerchio si celavano anche la sua immagine e quella della Duchessa. L’osservazione l’aveva molto colpito e si era preoccupato personalmente di scegliere due grandi specchi circolari di stimato valore da montare nella camera nuziale. Ne aveva appeso uno alle spalle del letto, l’altro alla parete opposta. Aveva optato per spesse cornici d’oro, le uniche adatte a sorreggere pesi di tale importanza.
Grazie agli specchi, da qualsiasi posizione, il Duca poteva tenere sott’occhio la dualità di ogni cosa. Talvolta, però, perdeva il filo delle immagini e innumerevoli scomposizioni delle copie riflesse rompevano la dualità, spezzettandola tra gli infiniti punti della circonferenza. Quando succedeva era sconvolto da un’opprimente disperazione a cui seguiva un collasso fisico e il sonno profondo. Sognava la Duchessa riflessa nella immagini scomposte mentre lo tradiva con uomini sempre diversi.
Che in queste infauste rifrazioni si celasse un’imperfezione di fondo della figura del cerchio?
Il Duca diede un’occhiata all’arena in tumulto. Tutte le donne volgevano lo sguardo verso di lui. Per un momento si sentì scoperto, ma poi si accorse che quelle stavano semplicemente fissando un punto sopra la sua testa. Le loro sagome colorate formavano una curva radiosa che il Duca ammirava estasiato. Poi una luce ed un botto infransero l’atmosfera. Ecco il segnale. L’agone era iniziato. Emerse dalla folla una donna vestita di rosso. Le altre tacquero in attesa.
La donna vestita di rosso schiarì la voce e incominciò a leggere parole indistinte da un manoscritto posato su un leggio di legno.
Il Duca si grattò il mento, scostò la mano dal ginocchio e tese le orecchie.
Non riusciva a sentire nitidamente, ma fu quasi sicuro che si trattasse di un romanzo d’amore.
Già. Già.
Rilassò i muscoli del suo corpo e trasse di tasca il piccolo portafoto rotondo che portava sempre con sè. Guardò l’immagine della Duchessa circoscritta nella cornice d’argento e, grattandosi il mento ossuto, sospirò.
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Nell D.

lunedì 24 dicembre 2007

SPEGNI IL TELEFONO PER NATALE

mercoledì 4 luglio 2007

La sconfitta dell'Unione Europea

Il Consiglio Europeo di giugno ha rilanciato il progetto di rafforzare l'Unione fornendo il mandato per convocare una Conferenza Intergovernativa entro luglio. La questione dibattuta riguarderà l'elaborazione di un trattato in sostituzione della Costituzione Europea, bloccata dai referendum francese e olandese nel 2005.
Alla fine degli incontri, per coinvolgere nella futura Conferenza tutti gli Stati membri, è stato concesso su richiesta della Polonia una dilazione nell'avviamento della nuova procedura decisionale riguardante gli atti del Consiglio.

Il Consiglio è l'anima intergovernativa della Comunità, cioè quella in cui tutti gli Stati sono necessariamente rappresentati e in cui promuovono liberamente i loro interessi. La sua attività si può dividere essenzialmente in due: il Consiglio Europeo, che riunisce i capi di governo degli Stati membri e i Consigli monografici. Questi consistono di incontri in cui i delegati statali(in teoria i ministri) si riuniscono per argomento e decidono sui provvedimenti relativi. Un esempio è il Consiglio Economico e Finanziario (Ecofin), di competenza dei Ministri del Tesoro.

Il potere del Consiglio è essenzialmente legislativo: la specificazione delle decisioni è affidata alla Commissione, un organo comunitario basato sulla nomina di Commissari europei, che svolgono le funzioni dei Ministri all'interno dello Stato. Nonostante ciò, i poteri della Commissione sulle materie più importanti rimangono vincolati al benestare del Consiglio, che è il vero strumento decisionale per le politiche UE.

L'attuale metodo di decisione del consiglio assomiglia ancora per certi passaggi importanti all'approvazione dei trattati a livello internazionale: gli stati si incontrano e sottoscrivono ciò che per le loro politiche interne è opportuno. Per questo non si parla di federazione europea: non esiste un governo europeo. In realtà un governo ci sarebbe, cioè quello della Commissione, ma questa di fatto gestisce le paccotiglie.

Il silenzio europeo sulle crisi internazionali dimostra ad esempio come la Comunità non sia assolutamente in grado di gestire attraverso una voce unica la politica estera, uno dei settori più importanti nell'attività di ogni governo che possa definirsi tale. La differenza tra gli incontri dell'UE e un meeting Guatemala-Francia-Pakistan dipende dal fatto che i membri comunitari devono sottostare alle decisioni del Consiglio, una volta prese, anche se loro hanno votato contro. Nel diritto internazionale uno stato può firmare un trattato rifiutandosi di ratificarlo e non essere vincolato. Ad esempio è quello che sta succedendo per Kioto: gli Stati Uniti e la Cina rimanrranno inattaccabili per le emissioni dei gas serra finchè non avranno dato l'ok al loro interno.

Le procedure decisionali del Consiglio generalmente variano in base alla materia: vanno dall'unanimità alla maggioranza qualificata a quella semplice. Naturalmente più un provvedimento coinvolge la sfera della giurisdizione interna di uno Stato, più -per adottarlo- servirà un alto livello di pareri conformi. La sfida unitaria consiste nel ridurre il livello di consenso necessario perchè si possa convalidare un atto. L'arma del veto ad esempio è il motivo per cui l'ONU non è capace di prendere decisioni serie. Per assurdo, il passaggio precedente la creazione di una federazione europea sarebbe l'adozione delle decisioni con il mezzo del 50% +1.

Ad esempio, uno dei modi per rendere più lubrificati i Pistoni Europei è ridurre il numero dei voti favorevoli necessario perchè una maggioranza possa considerarsi qualificata. Attualmente è previsto un sistema di assegnazione "ponderato" che assegna ad ogni stato un certo numero di voti. Il sistema funziona in modo che sia necessaria una somma dei voti comunque superiore ai due terzi: è stato studiato in modo che nessun paese grande possa da solo esercitare il veto nè che una coalizione di paesi piccoli sia sufficiente per convalidare l'atto. Per semplificare questa procedura è stato proposto di introdure il meccanismo della doppia maggioranza: le decisioni sono adottate in caso di approvazione del 55% degli stati membri e del 65% della popolazione complessiva.

Il Consiglio Europeo del 21 e 22 giugno, viste le opposizioni di un gruppo di paesi scettici guidati dalla Polonia, ha finito col cedere alle pressioni stabilendo che il nuovo sistema della doppia maggioranza non entrerà in vigore nel 2009 come inizialmente previsto, ma solo nel 2017, dopo un periodo di transizione a partire dal 2014. Le voci che parlano di un successo hanno dunque ragione: il meeting è stato un successo nel senso che ha riunito gli Stati europei nell'accordo di dover decidere prossimamente un accordo. Le questioni sulla fusione dei legislativi sono state rinviate principalmente per due motivi: il desiderio di ridare credibilità all'Unione, evitando una frattura interna e la volontà della Merkel di decidere il mandato del prossimo accordo entro la fine della presidenza tedesca. In questo modo si conferma l'alto potenziale di retorica politica a cui l'Unione allargata rischia di andare incontro, rimanendo essenzialmente uno strumento commerciale. Da questo punto di vista, la possibilità di un'Europa a due marce,basata su un nocciolo di paesi che proseguono l'integrazione in attesa di adesioni da parte degli altri (come per l'euro), sembra l'unico modo di favorire l'integrazione politica nel breve periodo.

Rhiot139

sabato 30 giugno 2007

Friends of mine

Assaporando la fichezza totale del non mostrare interesse. Degusta un cocktail di carne analcolica, ubriacandosi bensì di presunto stupore altrui.
Le puttane -che ormai sono diventate un must- hanno messo una scala dall’occhio destro. Ed entrano tutte nell’occhio sinistro. Qualche transfuga scivola nell’orecchio. Ascolta tutto. Resta stupita. Muore di felicità raggiungendo l’ennesimo finto orgasmo.
Ma torniamo a lui. Hey Hey. Hey fino a che punto contrariarmi sale nel gradiente delle priorità? UUUUUUU. Sale nel gradiente delle priorità. FZZZZZZZZZZZZZZZZZ.
Scalza la volontà e la forma in opposizione alla mia.
Una puttana esce dal naso e mette in mostra la mercanzia. Ha acquistato un libro in cui sta scritto
-nascondere se stessi siete così immaturi-
Lo trovo molto affascinante.
CAZZO SMETTILA CON TUTTE QUELLE PUTTANE CHE TI ESCONO DAL NASO DA DOVE DIAVOLO VENGONO?!?!
Ecco che tutte si tengono per mano mi saltano addosso e -sono così piccole- cercano di violentarmi entrano da tutte le parti mi strappano i segreti più intimi per obbligarmi a comportarmi all’opposto.
BASTAAA CON TUTTE QUESTE PUTTANE CAZZO.
Una si siede sulla lingua mi pianta il tacco a spillo -dirò ciò che vuoi dirò ciò che vuoi-
A volte ho impressione stiamo recitando una parte. Giocare ogni volta a chi è più fico o più concreto o più idealista a seconda del dado.
Ma torniamo a lui. Hey Hey. Hey quanto siamo nascosti?

Murray