mercoledì 4 luglio 2007

La sconfitta dell'Unione Europea

Il Consiglio Europeo di giugno ha rilanciato il progetto di rafforzare l'Unione fornendo il mandato per convocare una Conferenza Intergovernativa entro luglio. La questione dibattuta riguarderà l'elaborazione di un trattato in sostituzione della Costituzione Europea, bloccata dai referendum francese e olandese nel 2005.
Alla fine degli incontri, per coinvolgere nella futura Conferenza tutti gli Stati membri, è stato concesso su richiesta della Polonia una dilazione nell'avviamento della nuova procedura decisionale riguardante gli atti del Consiglio.

Il Consiglio è l'anima intergovernativa della Comunità, cioè quella in cui tutti gli Stati sono necessariamente rappresentati e in cui promuovono liberamente i loro interessi. La sua attività si può dividere essenzialmente in due: il Consiglio Europeo, che riunisce i capi di governo degli Stati membri e i Consigli monografici. Questi consistono di incontri in cui i delegati statali(in teoria i ministri) si riuniscono per argomento e decidono sui provvedimenti relativi. Un esempio è il Consiglio Economico e Finanziario (Ecofin), di competenza dei Ministri del Tesoro.

Il potere del Consiglio è essenzialmente legislativo: la specificazione delle decisioni è affidata alla Commissione, un organo comunitario basato sulla nomina di Commissari europei, che svolgono le funzioni dei Ministri all'interno dello Stato. Nonostante ciò, i poteri della Commissione sulle materie più importanti rimangono vincolati al benestare del Consiglio, che è il vero strumento decisionale per le politiche UE.

L'attuale metodo di decisione del consiglio assomiglia ancora per certi passaggi importanti all'approvazione dei trattati a livello internazionale: gli stati si incontrano e sottoscrivono ciò che per le loro politiche interne è opportuno. Per questo non si parla di federazione europea: non esiste un governo europeo. In realtà un governo ci sarebbe, cioè quello della Commissione, ma questa di fatto gestisce le paccotiglie.

Il silenzio europeo sulle crisi internazionali dimostra ad esempio come la Comunità non sia assolutamente in grado di gestire attraverso una voce unica la politica estera, uno dei settori più importanti nell'attività di ogni governo che possa definirsi tale. La differenza tra gli incontri dell'UE e un meeting Guatemala-Francia-Pakistan dipende dal fatto che i membri comunitari devono sottostare alle decisioni del Consiglio, una volta prese, anche se loro hanno votato contro. Nel diritto internazionale uno stato può firmare un trattato rifiutandosi di ratificarlo e non essere vincolato. Ad esempio è quello che sta succedendo per Kioto: gli Stati Uniti e la Cina rimanrranno inattaccabili per le emissioni dei gas serra finchè non avranno dato l'ok al loro interno.

Le procedure decisionali del Consiglio generalmente variano in base alla materia: vanno dall'unanimità alla maggioranza qualificata a quella semplice. Naturalmente più un provvedimento coinvolge la sfera della giurisdizione interna di uno Stato, più -per adottarlo- servirà un alto livello di pareri conformi. La sfida unitaria consiste nel ridurre il livello di consenso necessario perchè si possa convalidare un atto. L'arma del veto ad esempio è il motivo per cui l'ONU non è capace di prendere decisioni serie. Per assurdo, il passaggio precedente la creazione di una federazione europea sarebbe l'adozione delle decisioni con il mezzo del 50% +1.

Ad esempio, uno dei modi per rendere più lubrificati i Pistoni Europei è ridurre il numero dei voti favorevoli necessario perchè una maggioranza possa considerarsi qualificata. Attualmente è previsto un sistema di assegnazione "ponderato" che assegna ad ogni stato un certo numero di voti. Il sistema funziona in modo che sia necessaria una somma dei voti comunque superiore ai due terzi: è stato studiato in modo che nessun paese grande possa da solo esercitare il veto nè che una coalizione di paesi piccoli sia sufficiente per convalidare l'atto. Per semplificare questa procedura è stato proposto di introdure il meccanismo della doppia maggioranza: le decisioni sono adottate in caso di approvazione del 55% degli stati membri e del 65% della popolazione complessiva.

Il Consiglio Europeo del 21 e 22 giugno, viste le opposizioni di un gruppo di paesi scettici guidati dalla Polonia, ha finito col cedere alle pressioni stabilendo che il nuovo sistema della doppia maggioranza non entrerà in vigore nel 2009 come inizialmente previsto, ma solo nel 2017, dopo un periodo di transizione a partire dal 2014. Le voci che parlano di un successo hanno dunque ragione: il meeting è stato un successo nel senso che ha riunito gli Stati europei nell'accordo di dover decidere prossimamente un accordo. Le questioni sulla fusione dei legislativi sono state rinviate principalmente per due motivi: il desiderio di ridare credibilità all'Unione, evitando una frattura interna e la volontà della Merkel di decidere il mandato del prossimo accordo entro la fine della presidenza tedesca. In questo modo si conferma l'alto potenziale di retorica politica a cui l'Unione allargata rischia di andare incontro, rimanendo essenzialmente uno strumento commerciale. Da questo punto di vista, la possibilità di un'Europa a due marce,basata su un nocciolo di paesi che proseguono l'integrazione in attesa di adesioni da parte degli altri (come per l'euro), sembra l'unico modo di favorire l'integrazione politica nel breve periodo.

Rhiot139

10 commenti:

Anonimo ha detto...

come si giustifica questa svolta sociologico-economica nel blog??

sono incazzato nero porca troia..vi spacco la teta..che sfiga cazzo cazzo vaffanculo

Anonimo ha detto...

La politica e le storie individuali viaggiano su binari temporali lontanissimi.
Nel tempo che intercorre tra un singhiozzo di un organo internazionale e quello successivo tu potresti essere morto o sposato con tre figli.

Anonimo ha detto...

quando tiriamo l'acqua consumiamo 12 litri di acua potabile,

6 litri se abbiamo il pulsante (e lo usiamo ) che stoppa il getto

Anonimo ha detto...

il puntino rosso della tv o stereo o stampante o casse o forno che rimane quando l'apparecchio non è in funzione rappresenta lo stand by.

4 ore di stand by (cioè di puntino rosso e basta) consumano come un ora in cui l'apparecchio è acceso e in piena funzione

Anonimo ha detto...

acqua si scrive così... e comunque è scandaloso che 12 litri d'acqua se ne vadano così e per di più acqua potabile

ora è un vocabolo femminile e se preceduto dall'articolo indeterminativo necessita dell'apostrofo..

il puntino rosso è lo spreco..RIMUOVILO

Anonimo ha detto...

ci sarà mai un riaccorpamento del blog?
vabeh finchè vi divertite voi buon scazzo a tutti!

Anonimo ha detto...

quando qualcosa si rompe o si separa la cosa più inutile da fare è cercare dello scotch!

Anonimo ha detto...

vi dico solo che sono ancora molto appiccicoso

Anonimo ha detto...

non capisco però cosa c'era di speciale ieri sera in centro a mezzanotte

Anonimo ha detto...

la differenza tra il vero e il falso è solo un nostro pregiudizio